EXIT - ITALIA
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O.N.L.U.S. - centro di studi e documentazione sull'eutanasia
EUTANASIA E' DECIDERE PER SE STESSI

EXIT

Delegazione Regionale Marchigiana



Assemblea del 25 maggio 2014

Ho aderito alla Exit per un sentimento di libertà e di indipendenza che mi ha sempre pervaso.

Il mio Stato ideale è quello con tre L: Libertà, Legalità e Laicità; sono tre L che non costano niente e che sarebbero connaturate in uno Stato di diritto. Ci sarebbe una quarta L, che è il lavoro, che comporta decisioni di politica economica, che però sono al di fuori della nostra analisi.

Attualmente lo Stato italiano, che a parole si dichiara Stato di diritto, in realtà è sottomesso a potenti forze che sono mafia, massoneria e Vaticano.

Il suo sviluppo è fortemente frenato e condizionato da tali aggregazioni, tanto che non sempre è chiaro quale sia lo Stato di diritto e quale lo Stato di fatto. Ma mentre a parole dichiara di combattere le associazioni mafiose, nei confronti del Vaticano ha sempre tenuto un atteggiamento di ossequiosa sudditanza.

Io non sono nemico dei cattolici e dei credenti, ma vorrei che il loro comportamento verso di me fosse altrettanto liberale. Invece quando si affrontano temi etici come la legge sull’interruzione di gravidanza o la legge sul testamento biologico si scatenano le guerre di religione e le maledizioni celesti. Io credo che esista un Creatore che ha fatto la vita e l’universo; è tutto troppo perfetto per essersi formato da solo, ma non credo di offendere nessun Dio se chiedo di non soffrire. Non concordo con coloro che pensano che più si soffre quaggiù meno si sconta lassù, perché allora questo Creatore tanto buono che ci considera figli, in realtà si appagherebbe a vedere quanto resistiamo al dolore e alla sofferenza. Nessun padre è contento di veder soffrire i propri figli e nessun figlio si gratifica nel soffrire per far piacere al padre. Altrimenti invece che nell’ambito religioso dovremmo stare nello studio di un psichiatra di provata esperienza.

Pertanto quello che auspico è che gli organi che ci rappresentano in Parlamento prendano nella dovuta considerazione la libertà di chi vuole decidere per se stesso, lasciando libero chi è contrario di seguire il corso che la vita gli riserva.

Proprio per questa ragione chi non vuole soffrire inutilmente deve fare una dichiarazione di volontà che, al verificarsi di certe condizioni, deve essere lasciato morire in pace, mentre gli altri non devono far niente e si affidano al loro destino. Ecco l’importanza del testamento biologico, che però deve inserirsi in un contesto legislativo adeguato, affinchè non resti carta staccia ma abbia valore giuridico per l’attuazione della propria volontà.

Carlo Cesti