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OLANDA
E’ stata pubblicata la relazione per l’anno 2018 della Commissione Regionale di Controllo Euthanasia (RTE).
L'applicazione dell'eutanasia, anche dopo essere stata giudicata "non accurata" dalla RTE, porta di solito all’archiviazione da parte del pubblico ministero.
Dalle segnalazioni di eutanasia di cui il Comitato di Controllo Regionale dell'Eutanasia (RTE) nel 2017 e 2018 ha giudicato che i medici coinvolti non hanno agito in conformità con uno o più criteri di accuratezza come stabiliti all’articolo 2 della legge del 12 aprile 2001 sul controllo dell’interruzione della vita su richiesta e del suicidio assistito (WTL), e portate all’attenzione del Pubblico Ministero, quasi tutte alla fine sono archiviate. Questo risulta dal rapporto annuale 2018 che la RTE offre oggi al Ministro della Salute, Benessere e dello Sport - Hugo de Jonge.
Del totale di 12.711 segnalazioni di eutanasia nel periodo 2017-2018, la RTE ha stabilito che in 18 casi (= 0,15%) uno o più dei requisiti di accuratezza non erano stati rispettati.
I 18 giudizi sono state poi trasmesse all'Ispettorato della Sanità e al Pubblico Ministero. Le due istituzioni analizzano gli stessi casi da una diversa prospettiva legale, ovvero se, a parte la violazione del WTL, vi sia un pericolo per l'assistenza sanitaria o per la colpevolezza criminale.
Per 15 dei 18 giudizi ritenuti "inaccurati", hanno deciso che - tenendo conto dell'opinione della RTE - non vi è alcun motivo per successivi procedimenti disciplinari o penali dei medici coinvolti e hanno archiviato i casi.
Nessuna decisione è stata ancora presa in 3 casi. L'Ispettorato per la Sanità ha presentato un caso di eutanasia dal 2016 al tribunale disciplinare e, per lo stesso caso, il Pubblico Ministero ha iniziato in 2018 un’investigazione penale. In quattro casi che l'RTE aveva già giudicato come "inaccurati" nel 2017, il Pubblico Ministero ha proceduto a condurre un'investigazione penale nel 2018. (di cui 2 sono stati archiviati recentemente – JA)
Commento del Presidente RTE
"Per i medici, è innegabilmente un periodo di tensione quando le loro azioni sono valutate dall'RTE, e certamente nei casi eccezionali quando le loro azioni sono valutate dal Ispettorato della Sanità e il Pubblico Ministero, afferma Jacob Kohnstamm, presidente della RTE. "Eppure non c'è motivo per i medici di essere incerti sull’interpretazione delle linee guida; le diverse prospettive giuridiche dei tre organismi indipendenti presentano un quadro chiaro e non ambiguo. Pertanto vediamo un'applicazione molto attenta dell'eutanasia. La maggiore chiarezza delle linee guide, come risultato degli ulteriori accertamenti contribuisce a questo sviluppo "

Pubblicazioni e ricerca
Nel 2018, diverse pubblicazioni sono state messe a disposizione dei medici a supporto dell’applicazione accurata dell’eutanasia. La stessa RTE ha emesso il Codice Euthanasia 2018 e l'Associazione Olandese per la Psichiatria ha pubblicato la Direttiva sull’interruzione della vita su richiesta di pazienti con disturbi mentali. Il KNMG (Ordine Olandese dei Medici) sta inoltre studiando come i medici possano essere supportati nell’affrontare i dilemmi che possono sorgere, ad esempio nel caso di una direttiva anticipata scritta da parte di un paziente che è diventato incapace di intendere e volere, una linea guida dovrebbe uscire fra breve.

Discussione sociale
Il dibattito sociale del 2018 si è concentrato in particolare sull'interpretazione delle richieste di pazienti con demenza avanzata e di pazienti con disturbi psichiatrici. Questi disturbi costituiscono, anche in 2018, una parte molto ridotta (1%) delle richieste di eutanasia. Per la maggioranza (90,6%) si trattava di malati con una sofferenza senza speranza e insopportabile a causa di una malattia incurabile ulteriormente. Per più del 72% delle segnalazioni si trattava di una forma di cancro. (I casi di eutanasia per demenza avanzata erano tre, sempre in presenza di una dichiarazione anticipata di trattamento – JA)

Leggera diminuzione
Nell'anno 2018 c'è stata per la prima volta una leggera diminuzione del numero di segnalazioni di eutanasia ricevute dalla RTE; dal 6585 nel 2017 a 6126 nel 2018. Si tratta di un calo di circa il 7%. L'eutanasia rappresenta il 4% del numero totale di decessi nel 2018.
Fonte: Comunicato stampa dell’11 aprile 2019 del RTE e Relazione Annuale 2018 RTE Traduzione Johannes Agterberg – johagterberg@gmail.com